Ambiente e strategie vincenti
- di Guido Murdolo
- 20 apr 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Nella lotta alle emissioni nocive spesso l'interesse pubblico si scontra con l'interesse privato. E' il caso della combustione dei carburanti fossili, la cui rinuncia vede la resistenza dei paesi estrattori del petrolio e delle multinazionali della produzione di energia.
C'è un campo invece che vedrebbe l'interesse pubblico e quello privato coincidere, ovvero quello dell'edilizia.
"Uno studio del Politecnico di Milano e la successiva elaborazione del Centro Studi Autopromotec sulla responsabilità delle emissioni di CO2 in cinque grandi città italiane rivela come gli impianti di riscaldamento degli edifici contribuiscono mediamente per il 64% alle emissioni di CO2 contro il 10% derivante dal traffico veicolare e il 26% derivante da attività industriali."
www.lastampa.it/2017/02/14/motori/smog-in-citt-auto-assolte-la-colpa-soprattutto-degli-impianti-di-riscaldamento-1RjVVXwx9jdjEUPyE7bSjI/pagina.html)
In particolare Firenze vede questo dato attestarsi al 75%.
Questo vuol dire che ridurre le emissioni del patrimonio edilizio privato del 50% determinerebbe a Firenze una riduzione globale del 32,5%. A questo si affiancherebbe l'aumento di valore commerciale degli immobili e la riduzione dei costi in bolletta, senza dimenticare i vantaggi in termini di lavoro ed occupazione per i tecnici e le ditte edili coinvolte. Una strategia vincente per tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati.
Tutto questo non avviene per una serie di ostacoli di natura sia economica che culturale. Economica perché, nonostante siano previsti sgravi fiscali per chi investe nel miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici (il 65% della spesa può essere scalato dalle imposte IRPEF in 5 anni - www.guidafisco.it/proroga-bonus-ristrutturazioni-mobili-verde-ecobonus-legge-di-bilancio-2147), il privato deve comunque spendere di tasca propria per la progettazione e i conseguenti lavori. Culturale perché, nonostante le recenti campagne di sensibilizzazione e i grandi eventi mediatici degli ultimi giorni, tali interventi non sono sentiti come una priorità, né dal pubblico né dal privato. Questi ostacoli possono essere rimossi, ed è compito della Pubblica Amministrazione farlo. Come? Individuando soggetti finanziatori di impresa (banche, fondi di investimento) che possano garantire prestiti agevolati, coinvolgendo tecnici specializzati per la consulenza al cittadino, agevolando le imprese a cui i privati possano cedere il credito fiscale in cambio di una equivalente riduzione dei costi, promuovendo infine le strategie di sistema presso i privati.
Si può fare, basta volere (e conoscere).